L'Oro di Mosca 1980 di Sara Simeoni

[postlink]http://videodisport.blogspot.com/2011/01/loro-di-mosca-1980-di-sara-simeoni.html[/postlink]http://www.youtube.com/watch?v=eJmf6lAoOioendofvid[starttext]Dopo il titolo europeo e il primato del mondo, Sara Simeoni diventa la seconda italiana a vincere un Oro olimpico nell'Atletica Leggera, 44 anni dopo Ondina Valla

La Stampa - 28 luglio 1980

"Gran gara. Sei salti per vincere il titolo olimpico, prima nel sole e nel vento, poi nel freddo, col sole al neon delle grandi luci dello stadio Lenin. Contro di lei la vecchia rivale Ackermann e la nuova Kielan, una ragazzina polacca alla quale Sara vuole molto bene. Subito la sensazione che non si avrebbe avuto il record del mondo, troppa la tensione. La Simeoni non ha voluto saltare gli 1,75 di apertura (si era qualificata il giorno prima con 1,88, al secondo balzo), ed è «passata» anche agli 1,88, lei sola, con un grande colpo di poker, per poi fare benissimo gli 1,91. La Ackermann, sempre liscia col suo stile ventrale (fosburyste le altre, tutte), si bloccava a 1,94, saltando, cioè non saltando, subito dopo Sara che invece ce l'aveva fatta al primo tentativo. Li si fermavano anche la Stanton, bellissima australiana appesantita da un orologione al polso, e la Sysoeva, sovietica appena bellina.

La Germania Est aveva la Kist, che era salita male a 1,91, la Polonia la Kielan, Sara Simeoni stava già sicura del bronzo. Regolo a 1,97: tutte e tre fallivano il primo tentativo, la Kist che è un donnone falliva anche il secondo, Sara riusciva, il regolo vibrava e sembrava quasi emettere un ultrasuono per lei, per noi, per gli amici suoi. Falliva la Kielan, falliva di nuovo la Kist, falliva di nuovo la Kielan, Sara era campionessa d'Olimpia. Regolo a 2,02 per tre tentativi contro il record mondiale, è la prassi, ma Sara Simeoni ormai non c'era più, aveva cominciato a riposarsi dopa quindici annidi atletica su ventisette che ne ha. Piangeva, rideva, accarezzava un giudice, salutava la gente, esibiva occhiaie «sante», faceva yoga, e dopo la premiazione senza tricolore mostrava la medaglia, col gesto del bimbo che con lo specchietto fa la gibigianna, mentre i tifosi nostri allo stadio finivano di cantare «Fratelli d'Italia», che poi sarebbe «Sorelle d'Italia», a essere precisi".

Gian Paolo Ormezzano


Credits Video: billhj2[endtext]

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