[postlink]http://videodisport.blogspot.com/2010/03/atene-2004-il-ritorno-del-signore-degli.html[/postlink]http://www.youtube.com/watch?v=2g7o-2hJidkendofvid
[starttext]
Ritiratosi dall'attività nel 2000 per l'ennesimo gravissimo infortunio, Jury Chechi ritorna in pedana per conquistare alle Olimpiadi di Atene 2004 una medaglia di Bronzo che vale un tesoro.
La Gazzetta dello Sport - 23 agosto 2004
"Non cercate di fare confronti, è inutile. Non esistono paragoni con la leggenda di quest' uomo, sottile nel fisico e trasparente nell' anima. Jury Chechi è unico. Non ci sono precedenti nella storia che abbiano la stessa grande dignità, il medesimo incredibile e straordinario valore della sua impresa: una medaglia di bronzo, conquistata sette anni dopo essersi ritirato dall' attività e due infortuni gravissimi, l' ultimo dei quali, 4 anni fa, gli impedì di tornare già a Sydney. Il modo più bello per celebrare il ruolo di icona azzurra, ancora più che portabandiera, in questa Olimpiade. La corona d' ulivo che tiene sulla testa è il più bel riconoscimento che lo sport, e non solo la sua ginnastica, potesse dargli. Otto anni fa, ad Atlanta, vinse l' oro agli anelli nell' Olimpiade della rivincita, dopo la rottura del tendine d' achille destro alla vigilia dei Giochi di Barcellona ' 92. Ieri, nella calda serata di Atene, il rosso di Prato, che l' 11 ottobre compirà 35 anni, è salito di nuovo su un gradino del podio.
Ha sconfitto il tempo, fermandolo. Ha dominato i dubbi di chi pensava che non fosse più all' altezza dei grandi specialisti. Ha chiuso la bocca di chi lo ha offeso, definendolo una vecchia gloria con un figlio a carico, il dolce Dimitri. Ha dimostrato che con la professionalità, la disciplina, la serietà, e solo con quelli, si può vincere qualsiasi sfida. La sua medaglia vale quanto un oro"
Credits: rioda84
[endtext]
[starttext]
Ritiratosi dall'attività nel 2000 per l'ennesimo gravissimo infortunio, Jury Chechi ritorna in pedana per conquistare alle Olimpiadi di Atene 2004 una medaglia di Bronzo che vale un tesoro.
La Gazzetta dello Sport - 23 agosto 2004
"Non cercate di fare confronti, è inutile. Non esistono paragoni con la leggenda di quest' uomo, sottile nel fisico e trasparente nell' anima. Jury Chechi è unico. Non ci sono precedenti nella storia che abbiano la stessa grande dignità, il medesimo incredibile e straordinario valore della sua impresa: una medaglia di bronzo, conquistata sette anni dopo essersi ritirato dall' attività e due infortuni gravissimi, l' ultimo dei quali, 4 anni fa, gli impedì di tornare già a Sydney. Il modo più bello per celebrare il ruolo di icona azzurra, ancora più che portabandiera, in questa Olimpiade. La corona d' ulivo che tiene sulla testa è il più bel riconoscimento che lo sport, e non solo la sua ginnastica, potesse dargli. Otto anni fa, ad Atlanta, vinse l' oro agli anelli nell' Olimpiade della rivincita, dopo la rottura del tendine d' achille destro alla vigilia dei Giochi di Barcellona ' 92. Ieri, nella calda serata di Atene, il rosso di Prato, che l' 11 ottobre compirà 35 anni, è salito di nuovo su un gradino del podio.
Ha sconfitto il tempo, fermandolo. Ha dominato i dubbi di chi pensava che non fosse più all' altezza dei grandi specialisti. Ha chiuso la bocca di chi lo ha offeso, definendolo una vecchia gloria con un figlio a carico, il dolce Dimitri. Ha dimostrato che con la professionalità, la disciplina, la serietà, e solo con quelli, si può vincere qualsiasi sfida. La sua medaglia vale quanto un oro"
Carlo Annese
Credits: rioda84
[endtext]
Nessun commento:
Posta un commento