Atletica: 19"72, il record mondiale di Pietro Mennea nei 200 metri

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Il 12 settembre 1979, al quarto tentativo, nella finale dei 200 metri delle Universiadi, Pietro Mennea trova le migliori condizioni meteorologiche (1.8 m/s di vento a favore), atletiche e nervose per entrare nella storia raggiungendo e superando Tommie Smith che alle Olimpiadi del 1968 sfruttando la stessa aria rarefatta dei 2200 metri della capitale messicana aveva fissato il limite ad un sorprendente 19"83.

Repubblica - 8 settembre 2009

"Messico e nuvole, meglio non pensarci. Cominciò a piovere. Gocce leggere, fitte, dolci. Il ragazzo guardò la pista, era liscia e consumata. Gli seccava che nei giorni precedenti fosse comparsa la scritta Petro Menea, il suo nome storpiato, senza la i e una n, come la nazionalità, francese. Aveva tirato molto nelle tre prove precedenti, aspettare l' ultimo turno era un rischio. Si convinse o almeno ci provò: «Il mio punto di riferimento saranno le voci. Quando arriverò, ascolterò, e saprò». Il ragazzo partì con una fretta perfetta. 1.8 metri di vento a favore. C' è sempre una magia nello scappare verso qualcosa. Corse come non aveva mai fatto in vita sua e superò il mondo. Si lasciò dietro l' infanzia, i complessi, i torti, il suo sud. Ci sono curve che ti restringono, sbandi, diventi piccolo, mentre ai lati i muri crescono. Dove entri bambino e esci vecchio. E altre: dove sbuchi nella felicità.

Pietro Paolo Mennea di Barletta corse la sua curva: senza perdere velocità, con la spalla sinistra più bassa, remò per contenere la sbandata. Il professor Carlo Vittori, suo allenatore, notò che i muscoli del viso non erano contratti. Faticava come una bestia invece il polacco Leszek Dunecki. Gli avevano detto di fare la gara sul ragazzo italiano, di stargli dietro. Ma dov' era? Laggiù, sei metri più avanti, in un altro secolo, già arrivato. 19' ' 72, record del mondo, nei 200 metri. «Il pubblico urlò. Io capii, ma non ero sicuro. Non c'erano tabelloni elettrici, allora. Mi girai. L' unico cronometro era alla partenza. Guardai le cifre, forse che avevano sbagliato anno? Eravamo nel ' 79 non nel ' 72, poi mi vennero tutti addosso, ci fu una grande confusione»

Emanuela Audisio

Credits: Pietrzykowski1
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